01/02/2024 - SCHEMA OPERATIVO SULLA GIUSTIZIA RIPARATIVA - AGGIORNAMENTO


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Facendo seguito all’impegno assunto all’atto della sottoscrizione dello Schema operativo per l’applicazione degli istituti della giustizia riparativa del luglio scorso, il 16 gennaio 2024 si è nuovamente riunito il tavolo di lavoro per verificarne la concreta applicazione e valutarne le eventuali criticità.

 

 

E’ così emerso che a tale data 30 casi sono stati inviati al Centro per le giustizia riparativa presso il Comune di Milano, uno solo dei quali già concluso e il cui esito è stato trasmesso al giudice. Di questi, 15 casi provengono dall’Ufficio Gip, 4 dal Dibattimento, 4 dalla Corte di appello, 1 dalla Procura di Milano. Gli altri sono stati inviati dai Tribunali del distretto.

Quanto alla tipologia di reati, si registrano 11 casi di maltrattamenti, 4 di atti persecutori, 3 omicidi, 1 detenzione materiale pedopornografico, 1 violenza sessuale su minore, 1 violenza sessuale su adulto, 1 tentata violenza privata, 1 stupefacenti, 1 furto, 1 ricettazione, 1 bancarotta fraudolenta mentre in quattro casi il reato non è stato specificato.

Altri 20 casi provengono invece dagli istituti penitenziari, con il beneplacito del Magistrato di Sorveglianza, secondo la prassi già in uso prima della riforma.

 

Il Centro segnala alcune criticità nelle modalità di invio, spesso avvenuto senza utilizzare il modello che era stato diffuso in allegato allo schema operativo, con provvedimento dettato a verbale o manoscritto sotto l’istanza difensiva, dal quale non è possibile ricavare il titolo di reato e le generalità dell’autore e della vittima, per il successivo contatto, né la data dell’udienza, perché il percorso possa essere svolto in tempo utile.

Si allega dunque nuovamente il modello utilizzabile per l’invio, unitamente allo schema già diffuso, con preghiera di allegare copia della richiesta di rinvio a giudizio o del decreto di citazione da cui possa evincersi il capo di imputazione.

Al momento dell’invio appare inoltre utile segnalare se una delle parti coinvolte sia straniera e non comprenda adeguatamente la lingua italiana, perché il Centro possa tempestivamente attivarsi per reperire un interprete per i colloqui.

 

Si sottolinea inoltre che, ferma restando la valutazione del giudice in ordine ai requisiti previsti per l’accesso alla giustizia riparativa, NON rappresentano un ostacolo all’accesso:

-          Lo stato di detenzione (in custodia cautelare o in espiazione pena)

-          Il mancato consenso della vittima

-          La contestazione di un reato senza vittima o a vittima diffusa

 

 

Milano, 22 gennaio 2024