18/03/2014 - "Sul conflitto insorto in seno alla Procura della Repubblica"


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La Camera Penale, in attesa degli esiti degli accertamenti che saranno disposti dai competenti organi amministrativi, sollecita tali organi a non trattare la vicenda come una questione riservata e interna alla magistratura, ma come riguardante direttamente la garanzia del cittadino 

                                                                                  

 

 

   Milano, 18 marzo 2014

La Camera Penale di Milano non è in condizione di interloquire motivatamente sul conflitto insorto in seno alla Procura della Repubblica di Milano relativamente al rispetto delle procedure di assegnazione dei procedimenti.

Attende, quindi, gli esiti degli accertamenti che saranno disposti dai competenti organi amministrativi.

La Camera Penale sollecita, tuttavia, tali organi a non trattare la questione come una questione riservata e interna alla magistratura.

Il tema delle cosiddette “tabelle”, cioè dei criteri in base ai quali i procedimenti vengono assegnati agli uffici e ai singoli magistrati, infatti, riguarda direttamente la garanzia del cittadino.

La chiarezza dei criteri di assegnazione e la rigorosa applicazione degli stessi, intuitivamente, precludono la possibilità di assegnazioni “mirate” a scegliere o ad escludere un determinato magistrato, e, quindi, a canalizzare i procedimenti, all'interno degli uffici giudiziari, su magistrati privilegiati per ragioni che possono essere le più varie - orientamenti giuridici, o politico-giudiziari, disponibilità ad assecondare le scelte dei capi degli uffici, etc. - ma che, in ogni caso, andrebbero a tutto discapito della trasparenza e imparzialità dell'attività giudiziaria.

La Camera Penale di Milano ha già sollevato questo tema, nel recente passato, nell'ambito del confronto instauratosi con la Corte d'Appello, all'esito del quale è stato avviato un proficuo percorso di riflessione sulla salvaguardia dei valori della giurisdizione, all'interno del quale significativa ed apprezzabile è stata l'iniziativa della presidenza di instaurare con l'avvocatura penalistica un'interlocuzione nel momento di formazione del nuovo sistema tabellare.

Tale confronto deve significativamente essere esteso a tutti gli uffici giudiziari milanesi ed all'avvocatura, nell'esplicito riconoscimento che la corretta trattazione degli affari giudiziari non è materia interna alla magistratura.

 

Il Consiglio Direttivo