02/03/2015 - Elezioni del Consiglio dell'Ordine del 3, 4 e 5 marzo 2015


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Onde evitare indebite strumentalizzazioni pubblichiamo nuovamente il nostro documento concernente le elezioni del COA

Cari Colleghi,

la legge che regola l'ordinamento forense presenta una caratteristica di fondo che necessita di un'adeguata attenzione nell'ambito della progettualità politica e culturale delle Camere Penali territoriali: essa è, infatti, caratterizzata da una forte impronta ordino-centrica dell'ordinamento professionale, ma contiene altresì significativi riconoscimenti per le associazioni specialistiche.

La tradizionale indifferenza nei confronti degli ordini forensi, già mitigatasi nel tempo con il progressivo incedere della complessità del contenuto della nostra azione politica, oggi deve fare i conti con il nuovo statuto dell'avvocatura.

Occorre, pertanto, aggiornare rapidamente quello schema di interazione politica, ed occorre farlo nel solco della nostra tradizionale capacità di interloquire con le istituzioni al fine di raggiungere gli scopi previsti dal nostro Statuto.

Le nuove competenze che la legge professionale assegna alle rappresentanze istituzionali dell'avvocatura, infatti, postulano l'esigenza di stimolare le singole Camere Penali ad una più diretta partecipazione alla vita ordinistica. 

Non è un passaggio facile: è necessario affrontarlo con attenzione, ma anche senza il timore di perdere la nostra identità; si tratta, al contrario, di affermare a pieno titolo la nostra leadership culturale e politica nell'ambito delle nostre competenze, per non correre il rischio che le sorti delle tematiche che attengono direttamente al giusto processo ed alla formazione e specializzazione dell'avvocato penalista restino in balia di un'avvocatura tradizionalmente lontana dal fuoco del processo penale. 

Il rischio è anche quello di rimanere imprigionati in quella dimensione di “dorato isolamento” di cui siamo stati in passato accusati e che oggi, al cospetto del nuovo statuto dell’avvocatura, rischia di rivelarsi solo la causa di un immobilismo perdente.

In questa direzione si è mossa anche l’Unione delle Camere Penali Italiane, attraverso l’azione nell’ambito della commissione ministeriale per l’attuazione dell’art. 39 della riforma forense. UCPI ha ritenuto di verificare, seppure allo stato con esito negativo, gli spazi per una rappresentanza istituzionale nell’ambito del nuovo organismo previsto dalla norma come rappresentativo dell’intera avvocatura. E’ evidente che come Camera Penale non possiamo che muoverci nel solco indicato dall’Unione.

Un primo momento in questa direzione è stata l’elezione dei delegati per il Congresso Nazionale Forense, che ha visto alcuni iscritti della Camera Penale presentarsi come candidati.

Ora, la partecipazione diretta alla composizione dei COA, con propri associati che siano espressione stabile del disegno politico e culturale delle Camere Penali anche attraverso l’interazione con i rappresentanti delle altre associazioni specialistiche rappresenta l’opportunità di agire in questa direzione: la tutela della funzione difensiva nell'interesse dei cittadini e dei principi del giusto processo - che costituisce, al contempo, presupposto e finalità del nostro agire - non può essere lasciata in balia di una avvocatura disattenta ed impreparata, spesso animata da contrari interessi di tipo sindacale.

Il 3 , 4 e 5 marzo si vota per rinnovare il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, e per la prima volta dopo molti anni, anche per effetto delle nuove regole elettorali, come penalisti avremo davvero la possibilità di avere una nostra importante rappresentanza in Consiglio.             

Il sistema elettorale attuale, innovato, consente il voto ai singoli candidati personalmente o il voto di lista (che non può però accompagnarsi anche al voto individuale e personale).

Il regolamento elettorale consente di votare fino a 25 candidati, ma il Consiglio di Stato si è di recente pronunciato (in sede cautelare e ribaltando una opposta decisione del Tar) dichiarando che il limite sia di 16

Talune liste sono composte da 25 persone, perché sposano l’interpretazione data dal Tar e prima ancora dal Cnf. 

Nell’incertezza interpretativa, per garantire per quanto possibile l’efficacia del voto, ci si potrà limitare ad esprimere fino a 16 preferenze per singoli candidati, rispettando la proporzione di genere per i 2/3. 

Nell’ottica così espressa, assume un’estrema importanza partecipare al voto al fine di concorrere ad eleggere quei candidati che sono espressione diretta del patrimonio politico e culturale della Camera Penale.

E' altresì utile, nella scelta del voto, privilegiare quella impostazione della politica forense che sia più sensibile alle esigenze delle associazioni specialistiche con riferimento ai temi della specializzazione e della tutela del diritto di difesa nell'ottica di una tutela effettiva della sfera dei diritti del cittadino.

Ecco i motivi per i quali vi chiediamo di votare per i candidati  o per la lista il cui programma abbia tali caratteristiche, in modo da portare l'esperienza e la competenza sviluppata dalla nostra associazione all'interno del Consiglio dell'Ordine. 

Milano, 25 febbraio 2015

Il Consiglio Direttivo