25/03/2016 - Documento del Consiglio Direttivo della Camera Penale Milano


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Il  Documento del Consiglio Direttivo della Camera Penale Milano sul tema della difesa degli "indifendibili":

"Non cadiamo in trappola!"

 




NON CADIAMO IN TRAPPOLA!

Il 22 marzo 2016, tre giorni dopo l’arresto di Salah Abdeslam, ricercato per gli attentati di matrice islamica del 13 novembre 2015 a Parigi, l’Europa subisce l’ennesimo attacco terroristico proprio nella città di Bruxelles, dove tale arresto è avvenuto.

Un attacco barbaro, in cui si contano 32 vittime ed oltre 300 feriti.

Un attacco che colpisce tutto il mondo occidentale, senza distinzioni di credo politico.

Una aggressione - l’ennesima -  alla nostra civiltà.

E’ di queste ore la notizia secondo cui l’avvocato belga Sven Mary, difensore di Salah Abdeslam, sarebbe stato fisicamente aggredito da uno sconosciuto che lo accusava di difendere un terrorista, e che sarebbe riuscito ad avere la meglio grazie alla propria prestanza fisica. Quest’ultimo episodio - che lo ha determinato a chiudere il proprio studio per tutelare l’incolumità fisica dei propri collaboratori - fa seguito ad una impressionante sequela di insulti e minacce che il legale ha ricevuto proprio in ragione dell’incarico difensivo.

D’altronde messaggi e commenti di questo genere, indirizzati proprio al difensore belga, si possono facilmente trovare anche sulle pagine elettroniche dei nostri social network, piuttosto che sui più diversi spazi virtuali di confronto politico.

Che la figura del difensore - di qualsiasi imputato e per qualunque reato - sia impopolare agli occhi della opinione pubblica, è un dato risaputo, al quale abbiamo da tempo fatto l’abitudine, convivendoci quotidianamente.

Ciò che maggiormente preoccupa in questa tristissima circostanza, dunque, non è tanto l’impopolarità del ruolo del difensore o la sua ormai consueta identificazione nella persona e nelle malefatte dell’assistito, quanto l’abbassamento della guardia rispetto alle garanzie che il sistema occidentale prevede nel rispetto dei diritti di qualunque essere umano.

L’obiettivo dichiarato dell’estremismo islamico è la distruzione di quei principi di civiltà che la società occidentale si è con tanta fatica costruita e conquistata. La nostra forza, di contro, sta nella capacità di non arretrare rispetto a tali aggressioni e mantenere “la barra dritta” nel solco della nostra istituzionale difesa dei diritti di tutti. 

L’estremismo islamico, a causa del quale paghiamo un prezzo altissimo in termini di vite umane, rischia di raggiungere i propri obiettivi nel momento in cui colpisce le nostre più alte manifestazioni di civiltà, sgretolandole. E la difesa degli “indifendibili” è con certezza una delle più alte manifestazioni di civiltà che la cultura occidentale si riserva!

 

Lasciamo allora che, al fianco dell’immenso grido di dolore che questa vile aggressione ci strappa, si sollevi anche la speranza di riuscire a non cadere nella insidiosa trappola che ci stanno tendendo, e - tutti virtualmente al fianco del collega Sven Mary - si rimanga orgogliosi di essere, sempre e comunque, il baluardo della difesa dei diritti anche degli ultimi.

 

                                                                                                                    Il Consiglio Direttivo